Questa è la domenica in cui si celebra l’ingresso trionfale di Gesù a Gerusalemme. Quella folla che acclamava: “Osanna al Figlio di Davide” muterà il proprio grido in “Crocifiggilo!”. Anche i discepoli più intimi lo abbandoneranno. Ma c’è un particolare, in questa domenica in cui si legge la Passione del Signore, che può illuminarci sul senso di ciò che leggiamo. Appena dopo esser stato tradito da Giuda, avvicinandosi uno di quelli che erano venuti a prenderlo, Gesù non combatte, ma risana anche il nemico. Scrive Luca: “Toccandogli l’orecchio, lo guarì”. Leggiamo:

Testo integrale del Vangelo della Passione a questo link.

Uscì e andò, come al solito, al monte degli Ulivi; anche i discepoli lo seguirono. Giunto sul luogo, disse loro: «Pregate, per non entrare in tentazione». Poi si allontanò da loro circa un tiro di sasso, cadde in ginocchio e pregava dicendo: «Padre, se vuoi, allontana da me questo calice! Tuttavia non sia fatta la mia, ma la tua volontà». Gli apparve allora un angelo dal cielo per confortarlo. Entrato nella lotta, pregava più intensamente, e il suo sudore diventò come gocce di sangue che cadono a terra. Poi, rialzatosi dalla preghiera, andò dai discepoli e li trovò che dormivano per la tristezza. E disse loro: «Perché dormite? Alzatevi e pregate, per non entrare in tentazione».
Mentre ancora egli parlava, ecco giungere una folla; colui che si chiamava Giuda, uno dei Dodici, li precedeva e si avvicinò a Gesù per baciarlo. Gesù gli disse: «Giuda, con un bacio tu tradisci il Figlio dell’uomo?». Allora quelli che erano con lui, vedendo ciò che stava per accadere, dissero: «Signore, dobbiamo colpire con la spada?». E uno di loro colpì il servo del sommo sacerdote e gli staccò l’orecchio destro. Ma Gesù intervenne dicendo: «Lasciate! Basta così!». E, toccandogli l’orecchio, lo guarì. Poi Gesù disse a coloro che erano venuti contro di lui, capi dei sacerdoti, capi delle guardie del tempio e anziani: «Come se fossi un ladro siete venuti con spade e bastoni. Ogni giorno ero con voi nel tempio e non avete mai messo le mani su di me; ma questa è l’ora vostra e il potere delle tenebre».

Non la mia, ma la tua volontà

Tutta la vita di Gesù è stata in unione intima con il Padre. L’intero Vangelo di Luca ce lo sottolinea bene. Anche nel momento della prova, della difficoltà, del dolore, Gesù si rivolge al Padre. Anche noi lo sentiamo vicino, anche noi di fronte alle difficoltà chiediamo “Padre, allontana da me questo calice!”. Le nostre preferenze vengono dal cuore ed è il nostro cuore che apriamo in preghiera davanti allo sguardo amorevole e lungimirante del Padre. È bene esporre le proprie preferenze. Aggiunge Gesù: “Tuttavia non sia fatta la mia, ma la tua volontà”. L’ultima parola è per il Padre. Non perché dobbiamo avere un cuore da sudditi, ma perché lui è Padre e ci ama, e quello che lui pensa per noi è molto più bello e grande di quello che noi potremmo mai immaginare. Anche quando non lo vediamo, anche quando non sentiamo nulla, lui ha in mente il bene per noi dal principio dei tempi.

E, toccandogli l’orecchio, lo guarì

“Dobbiamo colpire con la spada?”, chiedono i discepoli, ma non attendono la risposta di Gesù: vola un orecchio. Gesù accetta il tradimento e la sconfitta. Sa perdere, e sa anche come perdere, donando la vita ed essendo strumento di misericordia perfino per chi gli fa del male: “E, toccandogli l’orecchio, lo guarì.” Si precisa che era l’orecchio destro: un particolare insignificante, forse, ma forse è segno di quante volte il servo ferito avrà raccontato questa storia agli altri, precisando questo particolare. Forse proprio questo particolare avrà potuto cambiare il cuore di chi era venuto per arrestarlo, e ha trovato un cuore disposto ad amarlo anche quando il servo voleva fargli del male.

Fino all’ultimo momento, Gesù risana e perdona: “Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno”. Che possiamo, in questa settimana, scoprirci amati fin nei momenti e nei luoghi più impensabili. Possa essere una Settimana Santa, in cui sentire su di noi lo sguardo d’amore del Padre.

Buona Settimana Santa
Emanuela

Clicca qui per il commento al Vangelo di domenica scorsa.

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