Commento al Vangelo della XXX domenica del T. O.

Per una volta freno. Lascio perdere la sfilza di pensieri e auto-pretese a catena che investono la mia mente. Provo a spostarmi dalla parte del destinatario, a decentrarmi dall’ego, che vorrebbe farmi sentire protagonista anche dell’atto d’amore, come se dipendesse dalla mia bravura, dal mio gran cuore, da spiccate doti naturali. E se invece l’amore che dono dipendesse dall’amore che mi accorgo di ricevere? Se bastasse solo riconoscere di essere amati a dismisura, per amare a dismisura i fratelli? Quando ti senti amato davvero, amato nel profondo?

Quando nella vita di qualcuno ti senti un imprevisto, che è stato accolto.

Quando qualcuno ti chiama casa e ti ci fa sentire.

Quando una persona appena conosciuta ti rivolge la parola,

usando il tuo nome per intero, senza storpiature.

Quando un conoscente ti chiama e usa il tuo nome in forma abbreviata,

e così si trasforma in amico.

Quando saluti qualcuno che conosci appena

e in testa pensi: Tanto non mi riconoscerà mai.

E invece ti riconosce e ricambia il saluto.

Quando chi ti ascolta da un po’, alla fine ti dice: Ho capito quello che vuoi dire.

Quando un amico che ti vede soffrire, non commenta, né giudica, ma piange con te.

Quando qualcuno prega per e con te.

Quando chi ti vede tutti i giorni, a un tratto, inspiegabilmente, rompe l’ovvietà e ti chiede: Come stai?

Quando ti senti rispettato nei tempi, negli spazi, e libero dalle pretese.

Quando aspettavi una giornata di sole, ed è arrivata una giornata di sole.

Quando la tua vita comincia ad avere qualche crepa,

e, guardando Gesù in croce,

capisci che no, non si sta rompendo: sta facendo spazio all’amore.

Benedetta

Link al Vangelo della XIX domenica del T. O.: clicca qui.

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