Divenuto cristiano e apostolo, nell’incontro sfolgorante con il Signore Gesù, Paolo deve ancora fare un incontro prima di poter iniziare quella missione che lo vedrà portare l’annuncio del Vangelo ai popoli pagani: l’incontro con la Chiesa. Non una Chiesa “ideale”, racchiusa in definizioni teologiche, ma una Chiesa “reale”, fatta di volti, di luoghi, di esperienze.
L’incontro con Anania, il discepolo pauroso di Damasco, è per Paolo il primo contatto con la comunità ecclesiale. Da Lui riceve il Battesimo, imparando che non si è cristiani per merito, ma un dono di grazia che è sempre ricevuto da un altro. Poi c’è la presenza amica di Barnaba, uomo virtuoso e pieno di Spirito Santo, che – dopo averlo scovato nel suo ritiro a Tarso – fa entrare Paolo a contatto con la Chiesa di Antiochia, la prima comunità cristiana fuori di Gerusalemme, lì dove “per la prima volta i discepoli furono chiamati cristiani”.
Barnaba poi partì alla volta di Tarso per cercare Saulo: lo trovò e lo condusse ad Antiochia. Rimasero insieme un anno intero in quella Chiesa e istruirono molta gente. Ad Antiochia per la prima volta i discepoli furono chiamati cristiani. (At 11, 25-26).
Tutte le Chiese che Paolo fonderà nei suoi viaggi missionari e quelle a cui si rivolgerà nelle sue lettere, con i loro pregi da elogiare e i difetti da correggere, avranno sempre per lui il sapore di quei primi incontri, così concreti, con la Chiesa di Dio.
Don Fabio
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