Il Nuovo Testamento ci offre due “fonti” alle quali attingere per conoscere da vicino l’Apostolo Paolo.

Le due fonti

La prima fonte è costituita dalle 13 lettere che hanno Paolo come mittente e che formano il cosiddetto “corpus paulinum”. Esse sono scritti personali e appassionati che contengono il pensiero, la fede e la sua audacia missionaria. Paolo scrive sempre per un preciso motivo, in questo modo egli continua ad essere vicino alle Chiese da lui fondate o che desidera visitare, rispondendo ai problemi teologici che di volta in volta gli vengono presentati e offrendo le sue accorate esortazioni per un’autentica vita cristiana.

Foto di John-Mark Smith da Pexels.

La seconda “fonte” sono gli Atti degli Apostoli in cui la figura dell’Apostolo compare in occasione dell’uccisione di Stefano. Senza preoccuparsi di offrirci una bibliografia dettagliata, gli Atti seguono Paolo nei suoi viaggi, fino all’arrivo a Roma dove continua ad annunciare il regno di Dio e a insegnare le cose riguardanti il Signore (cfr. Atti 28, 30-31).

Paolo trascorse due anni interi nella casa che aveva preso in affitto e accoglieva tutti quelli che venivano da lui, annunciando il regno di Dio e insegnando le cose riguardanti il Signore Gesù Cristo, con tutta franchezza e senza impedimento. (At 28, 30-31)

Don Fabio Villani

(Per chi si fosse perso il primo appuntamento rimandiamo al seguente link: San Paolo, “il primo dopo l’Unico”).

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