Maria Maddalena (Maria Magdalena) è sicuramente una delle “figure” più belle e rappresentative del periodo pasquale, Apostola degli Apostoli ci viene raccontata in questa Lectio, suddivisa in due parti, dalle sorelle del Monastero Benedettino di San Marco in Offida (AP).
Ogni sotto paragrafo indica il versetto di riferimento del Vangelo secondo Giovanni. Ecco invece il testo integrale: Gv, 20.
20, 1 Quo vadis, Maria Magdalena?
Quo vadis, Maria Magdalena? Dove vai, Maddalena, così presto, girando al buio, da sola poi? Che hai da fare a quest’ora? Parti a mani vuote, senza oli né profumi, come d’istinto. Che intenzioni hai? Forse nemmeno tu lo sai. Intuisci solo di doverti incamminare (ἔρχεται), perché non fa più senso rimanere dove sei. Al seguito di Gesù ogni luogo ti era divenuto patria, ma senza di lui non sei più di casa. Perfino Gerusalemme ti è divenuta estranea. Arrivata alla tomba, vedi (βλέπω) la pietra tolta (ἀίρω) dal sepolcro! Sgomento e confusione.
20,2
All’istante prendi la via del ritorno correndo. Ma dove vai? Fermati un attimo a indagare, a vedere meglio. Fatti un’idea sull’ accaduto! No, tu appena visto, corri senza indugio. Curiosità femminile sembra non più appartenerti. Sei venuta solitaria, ma percepisci che ciò che hai visto non riguarda te sola. Sì, eri partita di testa tua senza consultare nessuno, ma ora ben ti ricordi della tua comunità, di avere fratelli. Senti l’esigenza di sottoporre l’accaduto a chi è di dovere: a Pietro e Giovanni, ritenuti le colonne. Che cosa però vai loro dicendo (λέɣω)? Ben più di quello che hai visto! Non parli affatto della pietra tolta (ἀίρω) -altro non hai visto né voluto vedere- ma vendi per certo le tue ipotesi: “Hanno tolto (ἀίρω) il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove lo hanno deposto”. Come puoi affermare una tal cosa di cui non ti sei voluta sincerare? E come sarebbe che davanti alle “colonne” parli al plurale “…non sappiamo…?”. Ben sai di esserci andata per conto tuo. Temi per caso un rimprovero da parte loro? Certo, non era cosa da bene che una donna sola, di notte, si aggirasse per i sepolcri. Questa sei tu, Magdalena! Non ti smentisci: la tua è una vita a tinte forti.
20,10
Ispezionato ogni cosa, senza commenti, le colonne volgono le spalle al sepolcro, per loro la vi-cenda è chiusa. Vanno via (ἀπέρχoμαι) proprio coloro che di recente avevano affermato di non saper andar via (ἀπέρχoμαι), lontano da Gesù. Tornano sui loro passi, vanno verso se stessi (πρὸσ αὺτoὺσ), le loro cose, le loro faccende, i loro progetti di vita.
20,11
Tu, invece, rimani, ostinatamente rivolta verso il sepolcro (πρὸσ τὧ μνημείὡ), come inchiodata. Tu non hai dove andare. Hai perso ogni traccia di Colui, alle cui orme ti eri attaccata, di Colui, che aveva Parole di vita3. Il vuoto della tomba sta per trangugiare l’ultima tua speranza. Smarri-mento indicibile. Vederlo morire, venir ucciso in quel modo era straziante, ma ora non ritrovar-ne la salma ti toglie la terra sotto i piedi… Possibile che qui non c’è più un’anima!? Ora sì, che dai sfogo libero allo sconforto, che piangi ad alta voce (κλαίω), senza tuttavia acca-sciarti nel tuo dolore. Rimani in piedi (ἵςταμαι), perché hai imparato a stare: sotto la croce (ἵςταμαι)4 accanto a Maria; ora sola di rimpetto ad un sepolcro violato, non più custode del te-soro affidato. Stai fuori del sepolcro (εἱςτήκει πρὸσ τὧ μνημείὡ ἔξω), come Pietro l’altro ieri, fuori del cortile del sommo sacerdote. Anche lui come te, tenacemente rivolto verso la porta5 (εἱςτήκει πρὸσ τἧ ϑύρἁ ἔξω), dietro la quale sapeva Gesù consegnato a morte. Pietro non vedeva l’ora che gli venisse aperta, per venirvi introdotto da Giovanni. Tu però, pur avendo accesso libero alla tomba, ti trattieni dal varcarne la soglia. Ben sai che sta scritto: “Chiunque avrà toccato un sepolcro sarà impuro”. Ma non è questa la tua preoccupazione. Intuisci piuttosto ciò che Pietro mai si sarebbe aspettato -che valicata quella porta avrebbe rinnegato il suo Signore: sì, voler passare e stare dalla parte di Gesù comporta una dolorosa spogliazione. Trattenuta da un tal timore, non osi che curvarti verso l’interno (παρακύπτω εἰσ) del sepolcro, come Giovanni qualche istante fa.
Le sorelle benedettine del Monastero di San Marco in Offida
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