“Non smettere di sognare/ anche quando i tuoi sogni / si inabissano / nel cuore della terra / e solo a fatica emergono /
dalle crepe aride del terreno.” Così iniziava un mio pensiero in versi, scritto dopo un momento di ritiro breve ma intenso, e che vi voglio riproporre per questo Sabato Santo.
Anche quando tutto si inabissa nel cuore della terra, come Gesù nel Sepolcro, non smettiamo di sognare la vita. A volte la vita seppellisce la nostra speranza: quella più radicale, che Dio non si prenda più a cuore la nostra vita, che tutto sia perduto, che non ci sia rimedio di fronte alla morte. Invece anche “la morte è stata inghiottita nella vittoria”: “Dov’è, o morte, la tua vittoria? Dov’è, o morte, il tuo pungiglione?”
STABAT MATER
Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala. Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre!». E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé. (Gv 19, 25-27)
Solo chi ha visto in faccia la morte può credere nella resurrezione. Restiamo uniti a Maria, che come Abramo “credette, salda, contro ogni speranza” (Rm 4,18-25), e riebbe suo figlio vivo.
Non smettere di sognare, 09/05/2023
Non smettere di sognare
anche quando i tuoi sogni
si inabissano
nel cuore della terra
e solo a fatica emergono
dalle crepe aride del terreno.
Non smettere di sognare
quando la vita
ti inonda e ti travolge,
ti penetra e ti fa marcire:
donandola a Dio
nasce la nuova vita.
Non smettere di sognare
per leccarti le ferite
perché è da esse che Cristo
fa passare la sua luce.
Non smettere di sognare
una vita che dà frutto:
il sogno di Dio è vedere
i suoi figli felici
vivere come fratelli.
Emanuela – Si naturale
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