Nel Vangelo di questa domenica Gesù, perseguitato e accusato di fare il gioco di Beelzebùl, ci incoraggia a non temere,  a non avere paura. La paura è il sentimento per eccellenza che rende schiavo l’uomo, consegnandolo nelle mani del male. Il “non abbiate paura” di Gesù, vuol dire accogliere nella propria vita quell’atteggiamento di chi invece, ha conosciuto la Verità e in essa ha scoperto la via e la Vita. Ciò può riassumersi in una parola: fede. 

Nel brano di Matteo (10, 26-33) Gesù ripete per ben tre volte di non avere paura. <<Non abbiate dunque paura di loro, poiché nulla vi è di nascosto che non sarà svelato né di segreto che non sarà conosciuto>> (Matteo 10, 26).  Il seme che ci viene donato, deve essere custodito per poi dare frutto a suo tempo. Il seme in noi è la Parola di Dio che, posti in una condizione di ascolto, ci parla e ci interroga. Esso germoglierà ossia si manifesterà nella nostra vita, solo se lasceremo risuonare nel nostro cuore la sua Parola e faremo di essa luce dei passi per il nostro cammino. <<Quello che io vi dico nelle tenebre ditelo nella luce, e quello che ascoltate all’orecchio voi annunciatelo sui tetti>> (Matteo 10, 27).

<<Non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l’anima; abbiate paura piuttosto di colui che ha il potere di far perire nella Geénna e l’anima e il corpo>>(Matteo 10, 28). Non bisogna temere nemmeno coloro i quali vorrebbero mettere fine alla nostra vita terrena e dunque ucciderci nel corpo. Arrestare la vita corporale non vuol dire morire. Siamo a immagine del Risorto e vivendo in Lui, risorgeremo con Lui. Chi vive in Lui, chi mangerà di quel pane, avrà la Vita eterna. Chi dobbiamo veramente temere è Dio, non la morte. Ciò che fa di noi figli di Dio, testimoni del Creatore è la nostra anima, che da vita al nostro corpo e non viceversa. Dio ci ama talmente tanto di un Amore infinito ed eterno, già da prima che noi lo amassimo e la sua protezione non verrà mai meno. Avrà talmente tanta premura di noi fino ad avere a cuore i capelli del nostro capo: <<Quanto a voi, perfino i capelli del capo sono tutti contati>> (Matteo 10, 30).

<<Perciò chiunque mi riconosca davanti agli uomini, anch’io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli>>(Matteo 10, 32). Gesù è il Maestro, insegna a camminare. Egli è il Salvatore che tende la mano e rialza dalle cadute, soffiando sulle nostre ginocchia sbucciate e dicendo “Non è niente, io sono qui per proteggerti. Non avere paura!”. 

Agape  

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