La pandemia ha stravolto il nostro quotidiano, tutti lo abbiamo vissuto come un momento traumatico, un momento di profondi cambiamenti ed anche io ho subito gli effetti di questa trasformazione. Uno degli effetti più evidenti di questa metamorfosi è stata la modalità di relazione, mentre tutto ciò che era ‘reale’ veniva sospeso, il digitale cresceva in maniera esponenziale. Il nostro anelito alla relazione veniva parzialmente saziato dalle piattaforme sociale. E’ proprio sui social che ho conosciuto Matteo e l’esperienza del “Jesus break“.

Era circa l’ora di pranzo, scorrevo distrattamente le stories su Instagram, quando vengo attirato da qualcosa di nuovo. Ciò che mi incuriosisce, almeno all’inizio, non è tanto l’iniziativa in sé e per sé, ma il luogo dove si sarebbe svolta: a pochi km da casa mia. Non mi perdo tempo e mando un messaggio in privato, dall’altra parte c’è Matteo, con cui iniziamo ad intessere una conversazione. Lui un po’ mi racconta, ma il tempo è poco così ci scambiamo i recapiti e da lì nasce una frequentazione più assidua.

Dopo varie settimane di chiacchere e conoscenza, gli domando: “Ti andrebbe di raccontarci del Jesus Break?” e lui annuisce con gli occhi pieni di gioia e di entusiasmo, non per l’intervista ma per l’opportunità di far conoscere questa iniziativa tanto semplice quanto profonda.

Qui sotto il racconto di questa intervista, spero che possiate apprezzarne la bellezza.

“Ciao Matteo, che cosa sono “Jesus breaks”?

I Jesus Breaks sono le pause caffé con Gesù, un luogo, ma più che altro un “tempo” per fermarci, per parlare con qualcuno con cui abbiamo un feeling particolare. Un tempo prezioso, se pur breve, per conoscere quel Qualcuno.

Chi vorrebbe coinvolgere questa iniziativa?

Tutti quelli che hanno “sete” di qualcosa o di Qualcuno. Questo è un tempo difficile per tutti, ma allo stesso tempo è il momento dove dare risposte vere, profonde e concrete è la novità. Il Vangelo è la buona notizia, Gesù è la novità, oggi e sempre.

Quando e dove avvengono questi incontri?

Al momento è prevista una cadenza mensile, e finora, nei primi due incontri, si sono svolti di sabato pomeriggio, per permettere a tutti di avere maggiore possibilità di partecipazione.

Ad oggi, la scelta dei luoghi è ricaduta sui luoghi pubblici, non di culto, come bar-caffè o pasticcerie, ma per il futuro non ho alcuna intenzione di porre limiti alla Grazia. Dove lo Spirito vorrà, andremo.

Quale è stata l’intuizione alla base di questo evento? Come è nata l’idea?

Ho sempre amato quel momento della giornata tra la mattina e il pomeriggio, la pausa caffè, dove puoi staccare un pò dalla corsa quotidiana e fermarti a godere un caffè in compagnia. Poi mi chiesto se Gesù fosse stato lì con me a passare quel momento , così prezioso per me, insieme a me? Sarebbe stato davvero incredibile!

Da quel momento è nata l’idea di poter condividere con altri la mia esperienza cristiana proprio in quel momento, magari davanti ad un buon caffè.

Quali desideri ti abitano adesso e quale ti hanno abitato all’inizio? L’altra volta per telefono mi parlavi di un debito di gratitudine e di una sorta di volontà di ‘restituire’ ciò che hai ricevuto.

Il mio grande desiderio è quello di portare i “Jesus breaks” in giro per l’Italia e perché no, anche fuori dai confini nazionali, per annunciare Cristo dove più ce n’è bisogno.

Ho deciso di diventare la sentinella, il talento, l’albero che dà i suoi frutti ed uscire un po’ dalla comfort zone del “cattolico medio”. Purtroppo per parlare di Gesù e del suo Vangelo bisogna sporcarsi la faccia ed impegnarsi in prima persona. 

Sì, è vero, sono in grave debito con il Signore perché mi ha salvato tanti anni fa da una brutta situazione e mi ha fatto rinascere. Ora voglio che anche altri conoscano il suo infinito amore.

Come si strutturano gli incontri? Esistono delle pre-condizioni per poter prendere parte?

Non esiste alcuna pre-condizione, gli incontri sono aperti a tutti, credenti e non. Anzi, soprattutto a questi ultimi sono rivolti i Jesus Breaks, perché il centro dell’incontro è proprio l’annuncio del Signore, l’annuncio della salvezza, il primo messaggio kerigmatico. 

La struttura è davvero semplice, ogni Jesus Break ha un tema e si approfondisce soprattutto attraverso la lettura o le letture correlate ad esso. Poi vi è un semplice annuncio di salvezza con una breve riflessione. A quel punto punto nascono spontanee le riflessioni dei partecipanti, che modero dando aiuto o risposte, sempre partendo dalla Parola, oppure indirizzando verso realtà ecclesiali che potrebbero realmente aiutare. 

 Tengo a precisare che i Jesus Breaks non vogliono sostituire l’egregio e prezioso lavoro dei movimenti ecclesiali, semmai sono incontri dove far nascere la sete di Acqua Viva e la voglia di conoscere e approfondire la Vita in Cristo.

Jesus Break indica solo la strada, poi sta ad ognuno scegliere la propria, ma sempre in direzione di Cristo.

Il tempo è volato, il caffè si è quasi freddato. Alzo la testa dagli appunti, Matteo ha negli occhi ancora più entusiasmo dell’inizio. E’ stata una grazia per me fare questa pausa – caffè insieme a loro, Matteo e Gesù.

Paride

Se l’intervista vi ha incuriosito, ecco la mail dell’iniziativa: jesusbreaks33@gmail.com. Matteo sarà felice di rispondervi.

Inoltre vi lascio anche il link di Instagram: https://instagram.com/jesus.breaks

L’ultimo articolo di ‘santi nascosti’ lo trovate qui.

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