Kierkegaard li chiamerebbe “i paradossi della fede”, noi li chiamiamo misteri: stiamo parlando della maternità di Maria e della sua contemporanea ed eterna verginità. Ad approfondire questo mistero nella riflessione teologica e nell’umile preghiera è stato sant’Ambrogio di Milano, vescovo e dottore della Chiesa, che ricordiamo il 7 dicembre e che ha introdotto un giovane sant’Agostino nell’alveo della Chiesa Cattolica. Ce ne parla Davide:
Ambrogio di Milano fu uno dei primi padri della Chiesa ad evangelizzare e ad arricchire la cristianità occidentale mediante la dottrina teologica sviluppata in oriente fino al IV sec. d.C., epoca in cui egli visse. La sua solida formazione retorica e giuridica gli permisero di studiare e approfondire la Sacra Scrittura e la teologia greca, in particolare Sant’Atanasio e San Cirillo di Gerusalemme, e imparò a commentare la Bibbia attraverso le opere di Origene, tutto accompagnato da una crescente contemplazione del mistero divino.
Come fonte sigillata, Vergine e Madre
In particolare, per ciò che concerne la figura di Maria, lo si può ritenere come il padre della mariologia latina. Fu infatti un ardente difensore di Maria Vergine, e con la sua dottrina affermò appunto la perenne verginità di Maria (ante-in-post partum). Così scriveva: «Questa è la Vergine che concepì nel Suo seno, questa è la Vergine che diede alla luce un figlio. Ella è la porta del santuario, che nessuno attraverserà se non il Dio di Israele. Questa porta è la benedetta Maria, di Lei si scrisse: “Il Signore passerà attraverso di Lei”, e si chiuderà dopo il Suo parto, perché concepì vergine e diede alla luce vergine»(Epist. 42,4).
L’umile sua serva
La nascita di Gesù è un prodigio di Dio e protagonista di questo prodigio è Maria che si rende disponibile in maniera umile e con esultanza di spirito (cfr. Lc 1,46-55), al volere della Trinità. Ella è la madre di Dio, infatti «una terra vergine ha dato origine ad Adamo. Cristo è nato dalla Vergine. Quello fu fatto ad immagine di Dio. Questi è l’immagine stessa di Dio» (De mysteriis, II, 13).
La prima discepola
Ma in quanto Madre fu anche la prima discepola del Figlio, e seguendolo fin sotto la Croce, ricevette da Esso la missione di Madre della Chiesa e dell’umanità. A tal proposito così scrisse Ambrogio: «Davanti alla croce stava in piedi la Madre, e rimaneva intrepida mentre fuggivano gli uomini. Contemplava con occhi pietosi le ferite del Figlio, che sapeva essere la redenzione di tutti. Ella voleva morire con Suo Figlio, per risuscitare con Lui»(De institutione virginis, VI, 49). Ambrogio ci insegna a volgere lo sguardo a Maria Vergine e Madre che, creatura come noi, ha aderito al piano di Dio e ci offre l’esempio per vivere puramente la sequela Christi.
Davide
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