Con fidanzato e alcuni amici ho passato la scorsa domenica a Castelluccio.
Il sole ci ha assistiti e abbronzati col suo primo calore primaverile che annuncia, gridando, il desiderio d’estate.
Sulle vette vicine e lontane, strisce oblunghe di neve, incastonate come gemme, si assottigliano svestendo le montagne, che, impazienti di Zefiro, scoprono le loro venature, indossano il verde e lottano con quegli ostinati rimasugli d’inverno.
Intanto l’azzurro-lapislazzuli del cielo sembra rievocare il tempo primordiale in cui il mare sovrastava ogni cosa, e persino i monti erano subacquei e tutto era mare e tutto era cielo.
Ci addentriamo in questo paesino costruito sopra una collina, che somiglia a un cuscino su cui adagiare il capo per cercare ristoro. E ogni ciottolo che calpesto sembra urlare: “Qui c’era vita!”, mentre gli scheletri decomposti delle abitazioni raccontano i volti di uomini e donne che non ci sono più.
Camminiamo in salita e, a un certo punto, l’ombra di un pino ci chiama ad arrampicarci e accamparci, piantato lì per noi, ad aspettarci da un mare di tempo.
E tra l’essere compagni di viaggio e il percorrere una piccola parte dell’anello Castelluccio-Norcia, sentendoci degni eredi di Tolkien per la nostra improvvisata “compagnia dell’anello”, il Salmo del buon pastore diventa guida, carezza, preghiera spontanea a voce alta, ascoltata milioni di volte e ricordata insieme, perché oggi, qui, possa tessersi nel presente. Ogni Salmo parla di ora, ogni Salmo chiede carne.
Mentre di sera torno a casa, stanca, con gli occhi pieni di cocci e di pensieri, sparpagliati insieme come lenticchie sul terreno, e mentre so che prima di chiudere questa giornata mi attende ancora un’ora di preghiera davanti a Te, sento che si deve sempre nascere e, in soccorso alla mia prolissità e instancabile ricerca di parole, ne arriva a sorpresa una sola: fedeltà.
Fedeltà è continuare a cercarti anche quando penso di averti già trovato,
è sognarti il volto, anche se io non ti ho mai visto,
fedeltà è abbracciarti anche quando sono sporca,
è restarti accanto anche se sono esausta,
fedeltà è starti solo davanti,
anche quando mi scoppia nel cuore di tutto.
Fedeltà è cercare la vita e, se non c’è,
allora è inventarsi la vita e riporla lì dove manca.
Fedeltà è adagiare la vita nel vuoto.
Beato l’uomo che trova in te il suo rifugio
e ha le tue vie nel suo cuore.
Passando per la valle del pianto
la cambia in una sorgente;
anche la prima pioggia
l’ammanta di benedizioni.
Sal 84 (83), 6-7
Benedetta
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