Se è vero che conoscere ed usare il nome dell’altro è il punto di partenza per iniziare una relazione, è assolutamente vero che l’amore ha degli effetti evidenti in noi e non solo ci cambia, ma ci migliora. Leggiamo insieme i seguenti versetti.

Gli effetti su Artaserse

Il re si innamorò di Ester: ella trovò grazia più di tutte le fanciulle e perciò egli pose su di lei la corona regale. Poi il re fece un banchetto per tutti i suoi amici e i potenti per sette giorni, volendo solennizzare così le nozze di Ester; condonò pure i debiti a tutti quelli che erano sotto il suo dominio.

Est 2, 17-18 (versione greca)

Il re amò Ester più di tutte le altre donne ed ella trovò grazia e favore agli occhi di lui più di tutte le altre vergini. Egli le pose sul capo la corona regale e la fece regina al posto di Vasti. Poi il re fece un gran banchetto, il banchetto di Ester, per tutti i prìncipi e i ministri; condonò i debiti delle province e fece doni con munificenza regale.

Est 2, 17-18 (versione ebraica)

Mi allieta il cuore l’ultima frase del passo. Il re è talmente innamorato che non si cura più nemmeno dei suoi debitori, perdona tutto ed elargisce doni. L’amore per Ester lo sta immergendo in una nuova vita, gli sta donando nuove speranze. Forse avrà pensato: “Se io ho avuto una seconda occasione, allora tutti devono avere una seconda occasione. Da oggi reset sul passato storto: che ogni relazione ricominci da capo!”.
E in fondo quando ci si innamora accade un po’ la stessa cosa. Non ti arrabbi più come facevi prima, ti viene più facile essere buono con tutti, ti senti in pace col mondo e ti canticchi in testa quasi di continuo, perché tanto, anche se le cose non vanno dritte al 100%, tu oramai hai trovato qualcosa di più importante, che non vuoi sporcare con note di tristezza, o di ira, o con il peggio di te. E così chi ti circonda diventa destinatario dei tuoi atti di generosa carità, come nel caso dei debitori di Artaserse.
Se poi pensiamo a Gesù, tutto questo discorso acquista un’assoluta pienezza di senso. Lo abbiamo celebrato nella Pasqua appena trascorsa: il Suo amore per noi ha ridimensionato la paura, la fatica e il dolore di morire. È come se Egli avesse voluto dire a ciascuno di noi: “Siccome ti amo, non mi importa di morire ingiustamente per i tuoi peccati. Sappi che il mio amore per te è sconfinatamente superiore al male del tuo peccato”.

L’amore ridimensiona i nostri problemi, talvolta li cancella proprio. Ma se noi ci lasciamo vincere dalle avversità, dalle situazioni buie che la vita ci presenta e, come gelidi creditori, non la smettiamo di chiedere il conto e di pretendere, dando spazio a pensieri e gesti che sanno di morte, siamo sicuri che Lo/ci amiamo davvero?
Bisognerebbe invece prendere esempio dal re Artaserse: si innamora di cuore e condona i debiti a tutti perché il suo animo è cambiato, decisamente migliorato, grazie all’amore di e per Ester.

Gli effetti su Ester

Mardocheo prestava servizio nel palazzo. Ester non palesò la sua stirpe: Mardocheo infatti le aveva raccomandato di avere il timore di Dio e di osservare i suoi comandamenti, come quando stava con lui. Ester non cambiò il suo modo di vivere.

Est 2, 19-20

Anche in questo caso vorrei soffermarmi sull’ultima frase del passo letto.

Sembrerebbe strana la reazione di Ester: nasconde a tutti, persino al marito, di essere ebrea; continua a vivere con lo stile di prima, come se niente fosse, come se la sua vita non fosse stata attraversata da una novità, da un cambiamento. Forse che Ester non era innamorata del re? No, non credo sia questo il messaggio che il testo vuole comunicarci.

Ester aveva una priorità prima di conoscere Artaserse e continua ad avere la stessa priorità anche dopo il matrimonio: la relazione con Dio. La ragazza non stravolge la sua vita, non si mette ad adorare gli dei pagani del suo re, non si annichilisce, e soprattutto non vede in Artaserse un idolo da assecondare, ma un uomo – fragile tanto quanto lei – con cui condividere i propri giorni e compiere sagge scelte d’amore. Non a caso, grazie alla collaborazione dello zio Mardocheo, Ester riesce a salvare il marito da una congiura ordita dai due eunuchi, che volevano ucciderlo.

Concludo questa puntata della storia di Ester, lasciando ai vostri cuori la frase che tempo fa una suora mi regalò e che trovo adatta a quanto detto:

«Non siano gli affetti a governare la tua vita, ma sia la volontà del Padre a guidare le tue relazioni».

Benedetta

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