Entriamo nella terza domenica del Tempo Ordinario con il Vangelo di Marco. In questo breve passo del Vangelo (Mc 1,14-20), denso ma scarno come solo Marco sa esserlo, tre verbi accentrano la mia attenzione, uno per ogni paragrafo: “è vicino”, “diventare”, “riparavano”.
È vicino!
“Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino”. L’attesa è terminata. Il tempo di avvento, che ci ha preparato ad accogliere Dio che viene nel quotidiano della nostra vita, si è concluso. Dio è in mezzo a noi. È vicino, è tra noi, è nelle nostre vite quotidiane.
“Convertitevi e credete nel Vangelo”. Ripensiamo ai nostri passi, consideriamo ciò che è avvenuto con il Natale. Crediamo nel Vangelo, nella “buona notizia” che Lui non ci abbandona mai!
È il tempo della preghiera e dell’azione. Della preghiera, non come una serie di lunghe formule, ma che parte dallo sguardo rivolto al cielo e rivolto dentro il nostro cuore per accorgersi di essere …amati! Il tempo dell’azione, qualsiasi cosa buona lo Spirito Santo ci suggerirà per la nostra vita dopo essere rimasti in questo sguardo d’amore di Dio.
Diventare
“Passando lungo il mare di Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone, mentre gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. Gesù disse loro: «Venite dietro a me, vi farò diventare pescatori di uomini».“
Gesù passa, osserva, posa lo sguardo sulle occupazioni quotidiane di due pescatori. Un lavoro umile, semplice, forse come anche le nostre vite quotidiane. Niente di speciale. Eppure quando lui passa, il suo sguardo è capace di vedere oltre, di guardare con tenerezza, amore e profonda comprensione. E con una parola – “Venite”! – di trasformare in bello e grande tutto ciò su cui si posa. Venite, vi farò “diventare”.
Diventare, cambiare, portare novità nelle vite di ogni giorno. Eppure Gesù non stravolge la loro natura, quello che loro sono: li fa diventare pescatori, quello in cui erano espertissimi!, ma pescatori di uomini. “Pescare uomini”: un segno di rispetto verso quello che sono sempre stati, ma aggiunge la relazione. Non pescheranno più pesci, ma troveranno persone da amare con il cuore di Dio.
“E subito lasciarono le reti e lo seguirono.”
Riparavano
E ci sono altri pescatori lungo il “mare di Galilea”, che, chissà cosa doveva sembrare a loro, ma non era altro che questo lago mediorientale lungo appena 21km. E in questo piccolo lago, altri due uomini siedono nelle loro barche, non sono al lavoro in “mare. Riparavano le reti. Come alcuni di noi, Giacomo e Giovanni riparano ciò che la vita e le intemperie hanno rotto: la loro capacità di lavorare, di continuare ad essere efficienti, di sostentarsi. A volte la vita ci chiede di fermarci e, con tanta pazienza e amore, ricucire quello che si è strappato.
Ma Gesù ci spiazza di nuovo: “E subito li chiamò”. Anche a loro, senza perder tempo, dice: “Venite, presto! Lasciate perder tutto. Voglio che stiate con me”. C’è qualcosa perfino di più importante dell’essere efficienti, che è il mantra della modernità; ed è lo “stare” con Lui, seguirlo.
Per fare cosa? Il Vangelo non ce lo dice, ma questi due uomini devono aver trovato in Gesù qualcosa di particolare, o forse semplicemente sono andati con molta semplicità e senza troppe farfalle nello stomaco. Fatto sta che si dice subito: “Ed essi lasciarono il loro padre Zebedèo nella barca con i garzoni e andarono dietro a lui”.
Ed io?
Ed io, dove mi trovo in questo Vangelo? Ho bisogno di sentirmi dire che Dio mi è vicino? Ho bisogno di “diventare” senza stravolgere me stessa, mettendo amore nella mia vita quotidiana? Sto riparando delle reti, magari piangendomi anche un po’ addosso, e non mi accorgo che c’è Qualcuno che mi chiama a guardare oltre?
Buon cammino nella vita quotidiana, tra preghiera e azione. Che possiamo diventare ciò che realmente siamo, come un seme che cresce. Un seme che in sé già porta in germe la pianta dai frutti buoni che deve …”diventare”!
Emanuela – Si naturale
Rubrica Lievito nella Pasta, per approfondire il Vangelo del giorno: https://www.legraindeble.it/categorie/lievito-nella-pasta/