L’amicizia con Don Cosimo è nata sulle rive dell’Adriatico nella bellissima cornice di Trieste e all’interno della Settimana Sociale dei Cattolici Italiani, eravamo lì come missionari digitali e poi è proseguita in maniera virtuale ma non meno forte. Un giorno ho ordinato il suo libro “Dio è il mio coach“, con la prefazione di Padre Lucio Ruiz, segretario del Dicastero per la comunicazione della Santa Sede, incuriosito da questo titolo insolito e nel leggerlo mi sono sorte delle domande che mi sono appuntato per poi inviargliele. Dopo qualche giorno, nonostante i suoi vari impegni, mi ha risposto, questo è il frutto di questo dialogo.

Questo dialogo-intervista sarà suddiviso in due parti così che possa essere maggiormente leggibile anche nelle micro-pause giornaliere.

“Dio è il mio coach”

Partiamo dall’inizio Don, come è nata questa idea del libro? E come mai questo titolo così originale?

L’idea del libro è nata dal desiderio di condividere esperienze e riflessioni che possano ispirare e guidare le persone nella loro vita quotidiana. Durante i miei anni di servizio come prete, psicologo e filosofo, ho incontrato molte persone che cercavano risposte e conforto nelle loro sfide quotidiane. Questo mi ha spinto a raccogliere storie e insegnamenti che potessero offrire una guida pratica e spirituale.

Il titolo originale è stato scelto per catturare l’attenzione e riflettere l’unicità del contenuto del libro, che combina saggezza antica con esperienze moderne, creando un ponte tra passato e presente.

Un libro per tutti o per qualcuno?

È un libro per tutti e che può aiutare tutti, nello scriverlo volevi che questo libro capitasse nelle mani di qualche persona specifica? O di qualche categoria specifica di persone?

“Dio è il mio coach” è stato scritto con l’intento di essere accessibile e utile a tutti, indipendentemente dall’età, dal background o dalle circostanze personali. Tuttavia, speravo che potesse essere particolarmente utile per coloro che cercano una guida spirituale e pratica nella loro vita quotidiana. Ho pensato in particolare a chi si trova in momenti di crisi o di cambiamento, a chi cerca un senso più profondo nella propria esistenza, e a chi desidera migliorare le proprie relazioni e il proprio benessere interiore. Il libro è un invito a riflettere, a crescere e a trovare la propria strada verso una vita più piena e soddisfacente grazie all’aiuto del nostro grande compagno di viaggio: Dio.

Un mosaico a partire dalla vita reale

Nel leggere il libro, che per me va letto un capitolo alla volta come tessere di un mosaico che va scoperto giorno per giorno, mi hanno folgorato queste parabole moderne che toccano tutti o quasi gli ambiti della nostra vita contemporanea. Quanto è stato importante per te partire dal reale, partire dalla vita quotidiana?

È stato fondamentale partire dal reale e dalla vita quotidiana. Le parabole moderne presenti nel libro sono ispirate da situazioni e sfide che tutti noi affrontiamo. Questo approccio rende il libro più rilevante e applicabile alla vita di ogni lettore. Partire dal reale significa riconoscere le difficoltà e le gioie che caratterizzano la nostra esistenza quotidiana, e utilizzare queste esperienze come punto di partenza per una riflessione più profonda. Le storie del libro sono radicate nella realtà, ma offrono anche una prospettiva che va oltre il quotidiano, invitando i lettori a vedere il mondo con occhi nuovi e a trovare significato anche nelle piccole cose.

Ci si legge mercoledì!

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