Commento al Vangelo della XI domenica del Tempo Ordinario

Stanchezza e compassione

In quel tempo, Gesù, vedendo le folle, ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite come pecore che non hanno pastore.
Anche noi, Gesù, siamo stanchi e sfiniti, come le folle che ti seguono… a volte ci sentiamo smarriti, come pecore senza pastore. Ma quando leggiamo la tua Parola, è la tua Parola che legge la nostra vita… e mi chiedo: cosa vuoi dirmi? “Vedendo le folle”: ti fermi, osservi. Distese sterminate di persone e paesaggi aridi. Ci guardi. Mi guardi. “Ne sentì compassione”. Mi guardi, e mi senti. Senti la mia fatica, senti la mia stanchezza, il mio dolore. La mia fatica è la tua fatica, il mio non-senso è il tuo non-senso.

Chiamati a sé i suoi dodici discepoli.
Come i discepoli, mi chiami: mi fissi negli occhi, mi fai cenno con la mano. “Vieni”… ed io ti rispondo, “chi, io?”. Mi chiami a fermarmi, a stare con te, per trovare un po’ di ristoro, uno sguardo amico che rasserena il cuore dopo tante battaglie.

Foto di Pexels da Pixabay

«La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe perché mandi operai nella sua messe!».
“La messe è abbondante!”, è questo che tu dici, che il raccolto straborda di abbondanza! Questo non riesco a vederlo… che la mia stanchezza non è causata da una rete vuota, come quella di Pietro, ma al contrario da un raccolto troppo pieno e tanto lavoro da fare! Chi lavora in campagna lo sa, che “l’orto vuole l’uomo morto”: c’è sempre qualcosa da fare… dovunque ti giri, non appena finisci un lavoro, trovi un altro angolo da diserbare, un albero da potare, una siepe da tagliare… non è il poco lavoro che causa stanchezza, ma un raccolto abbondante!

Il mio nome

I nomi dei dodici apostoli sono: primo, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello; Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello; Filippo e Bartolomeo; Tommaso e Matteo il pubblicano; Giacomo, figlio di Alfeo, e Taddeo; Simone il Cananeo e Giuda l’Iscariota, colui che poi lo tradì.
Quante righe e quanta carta hanno sprecato gli antichi, così preziosa all’epoca, per scrivere uno per uno i nomi dei discepoli in questo vangelo, anche il nome del discepolo che non è rimasto fino alla fine… Allo stesso modo il mio nome è inciso per sempre nella viva carne del tuo cuore, e non potrà mai essere cancellato. Dal giorno del mio Battesimo, hai scritto il mio nome nel libro della vita. Tu mi chiami per nome. E continui a chiamarmi anche quando io non ti sento, perché il tuo amore è instancabile e non si interessa del risultato: t’importa di continuare a chiamarmi per donarmi la tua vita, per donarmi la tua gioia.

Foto di Vanessa Garcia da Pexels

La missione

«Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino. Guarite gli infermi, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate i demòni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date».
“Strada facendo”… “vedrai, che non sei più da solo”! Il regno dei cieli è vicino… perché il regno dei cieli sei Tu! Il Vangelo è questa “bella notizia” (dal greco), che non siamo più soli nel cammino della vita, ma che tu sei vicino, e ci liberi dai grovigli dentro ai quali ci ficchiamo da soli, perché ci ami. Sei presente accanto a noi, sei presente in noi, sei presente nella nostra vita e nei sacramenti. E sei presente negli occhi del fratello che mi è accanto, e al quale portare la “bella notizia”: che la vita non è un susseguirsi di giorni senza senso, ma un dono gratuito di bene: “Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date”…

Buon cammino!
Emanuela – Si naturale

Commento al Vangelo di domenica scorsa: https://www.legraindeble.it/la-mia-carne-per-la-vita-del-mondo/
Gli ultimi commenti al Vangelo: https://www.legraindeble.it/categorie/lievito-nella-pasta/

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