La fede e le spine
La scorsa volta abbiamo visto con quanta naturalezza e semplicità Carlo riesce a riempire le sue giornate della presenza di Cristo (https://www.legraindeble.it/carlo-acutis-volto-del-padre-i-parte/).
Oggi vediamo come questo giovane innamorato sa restare fedele all’Amore, nonostante, o meglio, con tutte le spine che la vita gli presenta. Se da un lato ci sono amici di scuola che lo apprezzano e stimano, dall’altro non mancano le critiche e le derisioni per via della sua fede così genuina e limpida, ma lui non le teme perché sa che sono inevitabili per avvicinare i suoi compagni e le persone che incontra a Gesù. È sempre rispettoso delle posizioni altrui, senza però rinunciare alla chiarezza. E mentre spiega programmi informatici, non perde occasione per evangelizzare. Il suo esempio trascina, tanto che oggi i compagni di scuola sono concordi nel dire che Carlo è stato un vero testimone di Gesù.
Un talento messo a frutto per il Regno
Nel 2002 accompagna i genitori al Meeting di Rimini e gli viene un’idea: una mostra sui miracoli eucaristici che vi invito, attraverso il link, a visitare (http://www.miracolieucaristici.org/it/Liste/list.html). Tornato a Milano, si mette all’opera. Le sue conoscenze informatiche sono di grande aiuto. Ci mette anima e corpo e dopo tre anni la mostra è pronta. Per un passaparola inaspettato comincia a essere richiesta non solo nelle Diocesi italiane, ma di tutto il mondo.
“L’unica donna” della vita di Carlo
La Vergine Maria è la sua Mamma o, come ama ripetere, “l’unica donna della mia vita”: a lei ricorre nei momenti di difficoltà e le consacra più volte la sua vita; è fedele alla recita quotidiana del Rosario e ne diffonde la devozione. Affida la sua purezza alla Madonna; difende la santità della famiglia contro il divorzio, e la sacralità della vita contro aborto e eutanasia. Non conosce compromessi. È umile e ardente, contagioso nella fede.
La croce
Nell’ottobre del 2006, Carlo è colpito da una leucemia fulminante. Non si spaventa, ma dice: “Offro tutte le sofferenze che dovrò patire al Signore, per il Papa e per la Chiesa, per non fare il Purgatorio e andare dritto in Paradiso”. Riceve l’Unzione degli infermi e l’Eucaristia. Sorride a tutti con uno sguardo bellissimo, con un coraggio senza pari. Il 12 ottobre 2006 ad appena 15 anni, Carlo viene accolto per sempre dall’abbraccio di Dio Padre, a cui aveva sempre rivolto il suo sguardo di figlio.
Per tanti giovani continua ad essere un esempio di come è possibile vivere la fede. È stato proclamato Beato lo scorso 10 ottobre 2020. Patrono di internet e giovane tra i giovani, lo preghiamo di accompagnarci in questa nostra missione così simile alla sua!
Per riflettere
Carlo era solito dire: “L’unica cosa che dobbiamo chiedere a Dio nella preghiera è la voglia di diventare Santi”. E noi, desideriamo essere Santi? Chiediamo mai a Dio di riempirci del desiderio di Santità?
Maria Ilaria