Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno per la paura e per l’attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte. Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire su una nube con grande potenza e gloria. Quando cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina. State attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso all’improvviso; come un laccio infatti esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra. Vegliate in ogni momento pregando, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che sta per accadere e di comparire davanti al Figlio dell’uomo. (Lc 21,25-28.34-36).
Ad una prima lettura questo Vangelo sembra amplificare le nostre angosce tanto verrebbe veramente da dire “Basta, Signore. L’angoscia è troppo forte. Facci respirare speranza”. Perché se ci guardiamo dentro ed intorno ci rendiamo conto di quante paure ci fanno compagnia e che spesso ci guidano, ci orientano, a volte ci comandano.
Sembra appunto, perché non è così. All’interno di questo Vangelo ci sono due verbi eccezionali che Don Tonino Bello definisce “due verbi anti paura”, due verbi propri dell’Avvento: alzatevi e sollevate il capo.
Non rimanere fermi, bloccati ma alzarsi! Andare avanti con fiducia, con coraggio. Fare un passo avanti, anche un solo passo possibile.
E sollevare il capo, cioè reagire, alzare il capo ed attendere che Dio viene, viene non come colui che moltiplica le nostre angosce ma come un ospite atteso ed amato, uno sposo che ama ed accoglie ed abbraccia tutto di noi.
“Alzatevi e sollevate il capo” siano le nostre due luci in questo cammino verso il Natale.
Buon avvento!
Paride
Per seguire altre meditazioni evangeliche, potete dare uno sguardo alla nostra rubrica: Lievito nella Pasta.