«Zacchèo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua».

Varie volte nel Vangelo Gesù chiama.

La dinamica di solito è: vieni e seguimi. Vendi tutto e vieni dietro a me. Venite e vedrete. Gesù risponde proprio così alla domanda che gli viene posta nel Vangelo di Giovanni “dove abiti?”
Nel Vangelo di oggi accade, se vogliamo, l’esatto contrario. Stavolta è Gesù che prende e va, entra nella casa di Zaccheo e poi il discepolo dà via i suoi averi. Due secondo me sono i motivi di questo ribaltamento.

Il primo è che Gesù, nella dinamica di discepolato, restituisce. Lo dice lui stesso a Pietro che a chi abbandona tutto per lui sarebbe stato restituito il centuplo quaggiù. Gesù dice che dobbiamo abbandonare padri e madri, sorelle e fratelli, sì, ma perché vuole restituirci lui quei legami, in modo più pieno e più vero.

In seconda battuta, Gesù non scarta niente dell’uomo. Come dice il libro della Sapienza nella prima lettura, Dio non odia nulla delle sue creature, o nemmeno le avrebbe create così. Se tu sei così, se Zaccheo era così, Dio, Gesù, non può né odiarti né rifiutarti, perché è lui ad averti creato. Dio è per noi Padre e Madre, Fratello e Sorella. Non può odiarci o respingerci, anche se come Zaccheo siamo peccatori.
Come ricorda San Paolo, non c’è da farsi distrarre da chi sostiene dottrine diverse da questa. Se per essere amato da Dio devi mortificarti, tagliarti braccia e gambe e negarti qualcosa, allora quello che ti sta chiamando a sé non è Dio. Se guardiamo al cammino che fanno i consacrati e quello dei satanisti può non sembrare così: i consacrati al Signore sono generalmente poveri e derelitti, i satanisti sono ricchi e hanno successo.
Zaccheo, accogliendo in casa Gesù, si è accorto di quale sia la vera ricchezza. Si è accorto di che cosa davvero desiderava il suo cuore. Si è accorto di che cosa era davvero importante per lui.

Zaccheo ci invita a fidarci di Gesù. Come dice il Salmo responsoriale, il Signore è fedele: quando chiama fa una promessa e a volte esige che noi mettiamo tutto sul piatto subito, se non in ordine di tempo almeno di intenzione. Il Signore infatti non mette mai fretta, a differenza del Nemico. Se però decidiamo di fidarci di lui, egli ci porterà lì dove è meglio per noi, dove volevamo davvero arrivare anche se non lo sapevamo. Nel nostro cuore lo Spirito Santo ha sepolto una verità che è tutta da scoprire. È il tesoro sepolto nel campo per acquistare il quale val bene la pena di vendere tutto.

Giuseppe Scattolini

Qui potete leggere il commento al Vangelo della XXX Domenica del T. O.

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