La gioia

Le letture di oggi, terza domenica d’Avvento, sono un crescendo di gioia: “Il Signore ha revocato la tua condanna, /ha disperso il tuo nemico. /[…] Gioirà per te, / ti rinnoverà con il suo amore, / esulterà per te con grida di gioia”. E ancora il salmo: “Cantate inni al Signore, perché ha fatto cose eccelse, / le conosca tutta la terra”. E san Paolo: “siate sempre lieti nel Signore, ve lo ripeto: siate lieti. La vostra amabilità sia nota a tutti. Il Signore è vicino!”. Da questa gioia parte un cammino, aiutati dal Precursore.

Ordinaria giustizia

La chiesa infatti ci mette di fronte al Precursore, Giovanni Battista, per ascoltare da lui il modo in cui prepararci alla venuta del Signore. «Che cosa dobbiamo fare?», chiedono varie tipologie di persone: le folle, i pubblicani, i soldati. E Giovanni risponde con delle parole semplicissime, che tutti possano comprendere. Giovanni, “voce di uno che grida nel deserto“, propone vie semplici di giustizia: condividere quello che si ha con chi non ha, non chiedere più del dovuto a chi paga le tasse, accontentarsi del compenso che si riceve. Atti non di grande misericordia, ma di semplice giustizia umana. Giovanni attira a sé le folle più disparate, e il primo avvicinarsi a Dio consiste nel praticare la giustizia di fronte a lui. Non occorrono atti di eroismo straordinario.

Ed ecco che il Vangelo, in questa parte iniziale, ci pone già due domande:
1- Mi accorgo che il Signore è vicino e gioisce per me? So gioire della sua gioia nella mia vita quotidiana o tendo a lamentarmi e avvelenare di risentimento le mie giornate? Abbiamo un debito di gioia nei confronti di Dio: Lui ci è sempre vicino e ci sostiene proprio lì dove più ci sentiamo abbandonati…
2- Quali sono gli atti di “ordinaria giustizia” che posso mettere in atto nella mia vita? Non arrabbiarmi a lavoro, non cercare guadagni disonesti, fare il mio dovere con semplicità,…? Qualsiasi esso sia, il nostro piccolo atto di ordinaria giustizia ci aiuterà a gettare una luce sulle nostre giornate e ci avvicinerà al Signore che viene, alimentando la gioia del cammino!

L’amore che purifica

Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco. Tiene in mano la pala per pulire la sua aia e per raccogliere il frumento nel suo granaio; ma brucerà la paglia con un fuoco inestinguibile”. L’amore di Dio è un fuoco che brucia e purifica. Il nostro Dio è un Signore umile, che prende la pala e pulisce l’aia… Che separa con pazienza il frumento dalla paglia, distinguendo il bene dal male.

3- Quali parti della mia vita sono frumento buono, che il Signore raccoglie e tiene con cura nel suo granaio affinché diventi farina e pane per gli altri? Quali parti invece sono paglia ed è necessario che io le porti a Lui in confessione, affinché la mia vita possa essere purificata e prenda la direzione giusta portando i frutti dello Spirito Santo? “Il frutto dello Spirito invece è amore, gioia, pace, magnanimità, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé” (Gal 5,22).

Il cammino

4- Mi prendo un tempo di preghiera personale, preferibilmente davanti al Tabernacolo. Davanti alla sua presenza, Lo ringrazio per la Sua gioia su di me. Gli consegno la mia vita, i miei successi, i miei fallimenti e delusioni, le miei gioie, i miei dubbi. Lascio che sia Lui a portare luce su di me e ad illuminarmi il cammino: “È in te la sorgente della vita, alla tua luce vediamo la luce” (Sal 36,10).

Buon cammino di gioia!
Emanuela – Si naturale

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