Ci eravamo lasciati con Padre Donizetti novello sacerdote nel 1908. Ora lo ritroviamo l’anno dopo, nel 1909, quando fu nominato parroco di Vargem Grande do Sul, nella diocesi di Ribeirão Preto, nella quale fu però incardinato solo nel 1923.

Don Donizetti, il parroco di tutti

Contro qualsiasi tipo di discriminazione sociale e razziale, viveva pienamente il sacerdozio: fu il parroco di tutti, condividendo i problemi della gente. Uomo di grande personalità, fu tutto d’un pezzo; non desistette mai nel difendere i diritti dei poveri e degli operai. Questo gli procurò non pochi problemi con i ricchi e gli imprenditori. Costruì una nuova chiesa parrocchiale e le cappelle di Nostra Signora Aparecida e di S. Benedetto.


Nel 1926 fu trasferito come parroco della chiesa di S. Antonio a Tambaú, si
spese per i poveri, gli anziani, i malati, i bambini. Realizzò l’ospizio di S. Vincenzo de’ Paoli per gli anziani indigenti, l’Associazione di Protezione per la Maternità e l’Infanzia, un asilo per bambini, un centro di rifornimento alimentare per i poveri, un Circolo Operaio per i dipendenti delle fabbriche. Per i giovani la squadra di calcio, la banda musicale, la Congregazione Mariana e le Figlie di Maria.

L’attenzione per i giovani

Sempre circondato da giovani, con l’esempio e la parola li avviava agli studi e ai
mestieri, non trascurando la cura delle vocazioni. Pur vivendo in una povertà volontaria, fu buon amministratore tanto da incrementare notevolmente i possedimenti della parrocchia, le cui rendite investiva in opere sociali.
Acquistava i terreni e le case per chi non possedeva niente. Dal 30 maggio 1954 allo stesso giorno dell’anno successivo fu al centro di un vasto movimento di pellegrini attratti dai suoi poteri taumaturgici, ma fu egli stesso a stroncare il fanatismo popolare e a porre fine ai pellegrinaggi. Morì in grande fama di santità a Tambaú il 16 giugno 1961.

La fama di santità e il processo di canonizzazione


La sua tomba presso il cimitero cittadino divenne meta continua di fedeli.
Nell’anniversario della sua morte si tiene una marcia della fede che vede la partecipazione di migliaia di fedeli provenienti da tutto il Brasile.
La Causa di canonizzazione fu introdotta a motivo della sua fama di santità, ininterrotta e crescente: prova di ciò, tra l’altro, fu la grande partecipazione popolare alle sue esequie, un continuo pellegrinaggio di persone che andavano a dare l’estremo saluto. Perciò venne istruita l’Inchiesta Diocesana dal 5 marzo 1992 al 16 maggio 2009 presso la diocesi di São João da Boa Vista. La sua validità giuridica è stata riconosciuta dalla Congregazione delle Cause dei Santi con decreto del 29 ottobre 2010. I Padri Cardinali e Vescovi nella Sessione Ordinaria del 26 settembre 2017, hanno riconosciuto che il Servo di Dio aveva esercitato in grado eroico le virtù teologali, cardinali ed annesse.
Il 9 ottobre dello stesso anno, ricevendo in udienza il cardinal Angelo Amato, allora Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, papa Francesco ha autorizzato la promulgazione del decreto con cui padre Donizetti veniva dichiarato Venerabile.

La beatificazione


Lo stesso Pontefice, il 6 aprile 2019, ha autorizzato la promulgazione del decreto relativo al miracolo esaminato per ottenere la sua beatificazione. Si tratta della guarigione, avvenuta la sera del 14 ottobre 2006, di un bambino che aveva il piede torto bilaterale.

La beatificazione di padre Donizetti si è svolta, come si è detto, il 23 novembre
2019 a Tambaú, nello spazio di fronte alla chiesa di San Giuseppe, col rito
presieduto dal cardinal Giovanni Angelo Becciu, Prefetto della Congregazione
delle Cause dei Santi, delegato del Santo Padre. La sua memoria liturgica è stata fissata al 16 giugno, giorno esatto della sua nascita al Cielo.
I resti mortali del Beato Donizetti erano stati traslati, l’8 maggio 2009, presso il
santuario di Nostra Signora Aparecida a Tambaú, da lui voluto. Dopo la
beatificazione è stata aperta al culto la cappella a lui dedicata nello stesso
santuario, dove sono state collocate le sue spoglie. L’anniversario della sua morte viene celebrato annualmente con la partecipazione di migliaia di fedeli provenienti da tutto il Brasile.

Un Vangelo cantato


Mi piace concludere questo breve profilo con un pensiero di Luciano Manicardi
il quale scriveva:

«Gli uomini vorrebbero vedere e incontrare dei testimoni del
senso, e questo nel momento in cui si manifestano assolutamente allergici a
discorsi di autorità che vorrebbero imporre decaloghi che dicono all’uomo ciò che è bene e ciò che è male, che gli dicono quel che deve e quel che non deve
fare. Chi oggi ha autorevolezza è colui che testimonia di un senso possibile
perché lui stesso l’incarna
».


Quest’uomo è stato concretamente vangelo cantato, sgorgato da un cuore che
non ha smesso di amare pienamente ed appassionatamente.

Andrea Maniglia

Potete trovare la prima parte di questa storia di santità nella nostra rubrica Santi Nascosti.

Invece altre informazioni, notizie e multimedia qui nel sito delle Postulazione Cause dei Santi.

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