Novena di Natale – quinto giorno
Corpo
Maria si lascia attraversare dal turbamento,
si lascia ferire dall’irrompere di Dio che attraversa la sua carne
e così, nel dialogo fecondo con l’angelo,
nel corpo a corpo con Dio,
nell’ombra dello Spirito che la avvolge come di un manto,
nell’apertura della fede,
concepisce il Figlio dell’Altissimo.
Dà corpo e storia al Dio senza tempo e senza volto.
Non solo perché nel grembo suo si riaccende l’Amore
ed è vestita di carne la Luce ma perché mette il suo corpo
– e il corpo è ciò che ci è più costitutivo e alfa dello spirito –
a servizio della salvezza di Dio.
Di un Dio che passa per il corpo, un Dio che vuole farsi carne e storia,
che salva attraverso di esso, ama e chiede di amare attraverso il corpo.
Corpo, dove si realizza ogni vocazione,
dove l’amore si compie
nella generazione come nell’autodonazione.
Corpo per Dio e di Dio:
perché anche noi diventiamo insieme Corpo di Cristo.
Lc 1,26-38
Al sesto mese, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te».
A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio».
Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.
Francesco Pacia
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