Dio risponde con la novità
A chi voleva costringerlo nei limiti sicuri ma angusti
del possibile e del passato già noto,
Dio risponde con la novità unica e disarmante
di una sterilità visitata e di un bambino,
segno di un presente e di futuro
ritenuti fino ad allora impossibili:
Giovanni, “dono di grazia”,
che non avrà nulla del prima e sarà l’apripista del Messia
perché traccerà nuove strade al Suo amore
proprio là dove sembravano non esserci.
Non è forse quello che Dio fa ogni giorno della nostra vita?
In quei giorni, per Elisabetta si compì il tempo del parto e diede alla luce un figlio. I vicini e i parenti udirono che il Signore aveva manifestato in lei la sua grande misericordia, e si rallegravano con lei.
Otto giorni dopo vennero per circoncidere il bambino e volevano chiamarlo con il nome di suo padre, Zaccarìa. Ma sua madre intervenne: «No, si chiamerà Giovanni». Le dissero: «Non c’è nessuno della tua parentela che si chiami con questo nome».
Allora domandavano con cenni a suo padre come voleva che si chiamasse. Egli chiese una tavoletta e scrisse: «Giovanni è il suo nome». Tutti furono meravigliati. All’istante gli si aprì la bocca e gli si sciolse la lingua, e parlava benedicendo Dio
Tutti i loro vicini furono presi da timore, e per tutta la regione montuosa della Giudea si discorreva di tutte queste cose. Tutti coloro che le udivano, le custodivano in cuor loro, dicendo: «Che sarà mai questo bambino?». E davvero la mano del Signore era con lui.
Lc 1, 57-66
Francesco Pacia