Stress e responsabilità

Essere responsabili comunemente significa prendersi a cuore una questione, prevedere i risultati dei propri comportamenti e modificarli secondo la previsione del miglior bene possibile. Poi arriva un momento di stress fisico o mentale: viaggi continui, vita frenetica, esami, scadenze, fattori più o meno prolungati che generano una condizione di continua tensione. In queste situazioni di partenza è più frequente che avvengano litigi con qualcuno, con i propri conoscenti e familiari, si perde la motivazione perché le energie sono risucchiate dai vari impegni di cui sopra. Ci sforziamo di fare tutto, perché siamo responsabili; o meglio, per il nostro distorto senso di responsabilità. Perché stare fermi non lo sappiamo fare; o meglio, in quel silenzio delle azioni risuonerebbe forte il senso di colpa che ci portiamo dentro perché apparentemente non produciamo. E allora facciamo, per terrore.

Da un vuoto o da un pieno

È questo essere responsabili? Questa è una responsabilità che deriva da un vuoto, non da un pieno; da un vuoto dell’identità, per cui “siamo accettabili solo se” faremo questo, o faremo quello, o ci comporteremo così, per senso del dovere acritico che maschera un vuoto interiore, un vuoto spirituale. Fare qualcosa per “giustificare” la nostra esistenza su questa terra.

La vera responsabilità non deriva da un vuoto, ma da un pieno; non si aggrappa a un ideale futuro irraggiungibile (chi mai ha raggiunto la perfezione?), ma si appoggia ad una esperienza passata e presente: quella che non mi devo giustificare da sola, ma c’è Qualcuno che ha già giustificato la mia esistenza! Qualcuno che ha dato la vita per i miei vuoti, le mie mancanze, i miei peccati, e li ha riempiti del suo Amore. È questo l’annuncio del Vangelo che Pietro fa in Atti 2, subito dopo la Pentecoste:

Uomini d’Israele, ascoltate queste parole: Gesù di Nazaret – uomo accreditato da Dio presso di voi per mezzo di miracoli, prodigi e segni, che Dio stesso operò fra di voi per opera sua, come voi ben sapete -, dopo che, secondo il prestabilito disegno e la prescienza di Dio, fu consegnato a voi, voi l’avete inchiodato sulla croce per mano di empi e l’avete ucciso. Ma Dio lo ha risuscitato, sciogliendolo dalle angosce della morte, perché non era possibile che questa lo tenesse in suo potere. (…) Questo Gesù Dio l’ha risuscitato e noi tutti ne siamo testimoni. Innalzato pertanto alla destra di Dio e dopo aver ricevuto dal Padre lo Spirito Santo che egli aveva promesso, lo ha effuso, come voi stessi potete vedere e udire. (…) Sappia dunque con certezza tutta la casa di Israele che Dio ha costituito Signore e Cristo quel Gesù che voi avete crocifisso!». (Atti 2,22-24.32.33.36)

Foto di Alex Andrews

Capaci di rispondere

Essere respons-abili significa essere “capaci di rispondere” ad un annuncio così. Prosegue infatti il testo:

All’udir tutto questo si sentirono trafiggere il cuore e dissero a Pietro e agli altri apostoli: «Che cosa dobbiamo fare, fratelli?». E Pietro disse: «Pentitevi e ciascuno di voi si faccia battezzare nel nome di Gesù Cristo, per la remissione dei vostri peccati; dopo riceverete il dono dello Spirito Santo. Per voi infatti è la promessa e per i vostri figli e per tutti quelli che sono lontani, quanti ne chiamerà il Signore Dio nostro». (Atti 2, 37-39)

“Che dobbiamo fare?”: lo chiedono, non se lo autoimpongono secondo le proprie idee, ma chiedono consiglio a Pietro che li sta guidando. Non fanno da soli. Tanto più noi che siamo battezzati e abbiamo ricevuto la Cresima, possiamo chiedere consiglio a persone spirituali di fiducia, e in preghiera allo Spirito Santo che tra i suoi doni ci dà quello del Consiglio.

“Riceverete il dono dello Spirito Santo”: quel dono che riempie i nostri cuori di energia nuova, di desiderio di fare il bene. Stavolta non per colmare i nostri vuoti o tentare di autogiustificarci, ma come ringraziamento di un amore immenso, un amore che cambia profondamente la nostra identità: un amore che da orfani ci fa diventare e sentire figli di Dio.

E allora vieni Santo Spirito, riempi i cuori dei tuoi fedeli e accendi in essi il fuoco del tuo amore.

Buona Pentecoste!

Vostra sorella “Si naturale”

Link alla rubrica delle riflessioni: https://www.legraindeble.it/categorie/riflessioni/

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