Oggi conosceremo un’altra giovane santa come Angelica Tiraboschi di cui abbiamo scritto precedentemente. Marianna nasce a Narni il 7 maggio 1992. Fin da piccola emergono in lei un carattere gioioso, intuitivo e affettuoso e una sensibilità d’animo profonda e non comune: è allegra, spensierata e leale.
L’infanzia di Marianna
Già dalla scuola elementare ha un buon rendimento e la contraddistingue uno sguardo attento ai compagni meno capaci, ai quali si avvicina donando il suo modesto aiuto.
La bambina sta di fronte alla vita che la circonda con il tratto dell’esploratore e del contemplativo, come se si trovasse davanti ad un tesoro unico e bellissimo, a un dono prezioso da gustare con gratitudine e stupore, e al quale rispondere. Si meraviglia di continuo per i doni (le persone in particolar modo) che incontra sul suo cammino. Scrive poesie, piccole storie e riflessioni sapienziali.
Nel 2002 fa la Prima Comunione, ed è sempre a 10 anni che ha il primo episodio di emicrania comitata: questa malattia la accompagnerà sempre, e i violenti attacchi le provocheranno una perdita parziale di vista e di sensibilità agli arti di un lato del corpo. La sua vita sarà segnata anche dalla separazione dei genitori.
I sogni di Marianna
Sin da piccola Marianna sogna un mondo dove regnano la compassione, la fraternità e la pace, una sorta di civiltà dell’amore per la quale lei vuole operare. È totalmente innamorata della vita, “un dono di Dio preziosissimo”, e dell’essere umano che esorta al bene, alla compassione e all’amore reciproco.
Ha una grande creatività e coltiva molte passioni: la lettura, la pittura, la danza e lo studio del pianoforte.
A 14 anni riceve la Cresima e vengono esposti dei suoi quadri a Terni; vince anche un premio letterario per un tema sull’immigrazione in cui traspare il suo ideale di giustizia, solidarietà e fratellanza.
Si iscrive al Liceo Classico con il sogno di diventare medico, come la mamma, per ricercare vaccini e cure per ogni tipo di malattia. Al liceo spesso è costretta ad assenze per malattia, che però non le impediscono di dare il meglio e ottenere eccellenti risultati. Aiuta sempre i compagni, che sa ascoltare con umiltà e a cui dimostra di continuo il bene incondizionato che vuole loro; ha una grande fiducia nel prossimo e lo sguardo puntato sulle grandi e piccole cose che portano al Regno dei Cieli.
La sua fede in Dio è semplice, concreta e profonda; si rifà ai valori dei suoi “capitani coraggiosi” (espressione che riprende da Kipling): San Francesco, Martin Luther King, don Tonino Bello, Giovanni Paolo II, Ghandi, Madre Teresa di Calcutta, e altri piccoli e grandi personaggi. Questi testimoniano l’unico percorso che conduce alla vera felicità.
Ha una sua teoria, la teoria dell’ultimo giorno: vive tutto come se fosse l’ultima volta. Ogni gesto è da lei profondamente vissuto e ritiene sacro ogni istante.
Marianna, sposa dell’Amore
Il 18 agosto 2010, a soli 18 anni, perde la vita in un tragico incidente stradale. Poco tempo prima aveva presagito e annunciato più volte la propria morte prematura. Il suo corpo riposa, con l’abito da sposa che aveva chiesto di indossare nel giorno più bello della sua vita, in una cappella a lei dedicata nel cimitero di Narni. Essa è diventata meta per molti che le vanno a rendere omaggio e a pregare.
Ha lasciato parecchi scritti in cui emergono un’originale sapienza e una maturità sopra la media. Trattano del senso della vita, della fede, dell’amore al prossimo, dell’immigrazione, dell’incontro con la diversità, del mondo digitale, del rapporto tra generazioni e dell’educazione affettiva.
Attraverso la sua breve e intensa vita ha insegnato a tutti come amare di un amore disinteressato, amore che può vincere qualsiasi sfida.
È possibile visitare il sito ufficiale, contenente informazioni anche sulla Fondazione Marianna Boccolini, e la pagina Facebook, divenuto luogo di testimonianza ed evangelizzazione.
Maria Ilaria