Commento al Vangelo della I Domenica di Avvento
Vegliate
Il Vangelo che dà inizio al tempo d’avvento è un Vangelo di per sé molto semplice, infatti, il Signore chiama alla veglia, a vegliare. Si veglia perché non si sa, si veglia perché si attende qualcuno o qualcosa che non è ancora arrivato e non si sa quando arriverà. L’avvento non è solo un tempo di preparazione al Natale: ogni giorno dell’anno è avvento perché finché noi non saremo nella visione del volto di Dio è sempre un’attesa, è sempre un avvicinarsi o allontanarsi, è sempre un andare verso il compimento.
Desiderio di ogni desiderio
Avvento è risvegliare in noi il desiderio senza aggettivo, quel desiderio che ha le radici più profonde in noi, un desiderio tante volte sconosciuto o misconosciuto, un desiderio che assume tanti volti: il desiderio di essere riconosciuti, il desiderio di potere, di ricchezza, il desiderio di successo il desiderio di saper far innamorare di sé, il desiderio senza nome che raggruppa tutti i desideri, anche quelli più oscuri e torbidi, che non confessiamo neppure a noi stessi: l’avvento è fare un percorso per prendere consapevolezza che questo desiderio è lo stesso desiderio di Dio: il nostro è un desiderio su misura di Dio, che desidera incontrarci, che si mette in cammino per cercare il nostro volto, il tuo volto, e non si ferma finché non ti ha trovato, finché non ti ha abbracciato, finché non ti ha detto tutto il suo amore.
Vegliare con il cuore
Vegliare significa fare attenzione, essere svegli, essere presenti, ma non solo a livello razionale e intellettivo, bensì con il cuore, Con il desiderio con l’amore in modo che la nostra vita non è un computer potentissimo che può fare mille operazioni in un secondo, ma un cuore che pulsa, che sa amare, che sa donarsi, che sa riconoscere nell’altro non un’antagonista, un nemico, un qualcuno da cui difendersi, ma un fratello, una sorella, e non è un’utopia, non è un bel sogno ma è vangelo, quel Vangelo che il Figlio di Dio annuncia nella sua carne.
Avvento è già Natale
Solo così Avvento è preparazione al Natale inteso come incarnazione del vangelo che coinvolge tutto il mio essere, il mio spirito, la mia anima, la mia psiche, il mio desiderio. E se desiderio significa sentire la mancanza di stelle nel proprio cielo, proprio una stella comparirà in quella fredda notte per indicarci la via. Se le cose stanno così, non spaventarti dei tuoi desideri!
Un desiderio con i piedi
Anche il mio desiderio cammina verso Betlemme per vedere e contemplare come Dio che è amore si incarna in un corpo di un bambino. Quel bambino ci fa vedere come Dio non si stanca mai di noi, Dio rimane il Padre che accoglie e che ti dice “veglia!” per non perdere i pezzi di una vita, veglia per riconoscermi, veglia affinché io sia il tuo desiderio più profondo e intimo.
Buon avvento in compagnia di Maria, colei che ha desiderato immensamente e immensamente ha riconosciuto in se stessa il desiderio di Dio.
Luca Rubin