Generalmente nelle sue lettere, alla trattazione di alcune tematiche di tipo teologico e dottrinale, l’apostolo Paolo fa seguire una parte di carattere esortativo. Lo scopo è quello di invitare i destinatari ad assumere uno specifico comportamento, mettendo in atto una serie di disposizioni che caratterizzano la vita cristiana.
È interessante notare come spesso si scenda in questioni molto pratiche, che riguardano la testimonianza della carità all’interno delle comunità ecclesiali, i rapporti tra le persone, specifiche situazioni che hanno attirato l’attenzione dell’apostolo e sulle quali egli esprime in maniera chiara la sua opinione.
Così i verbi all’indicativo, proprio della sezione dottrinale, lasciano spazio all’esortativo, facendo trasparire tutta la preoccupazione dell’apostolo Paolo che i credenti vivano ed operino in maniera conforme a quanto hanno ricevuto. Sì, perché solo dalla meditazione di ciò che i credenti sono, per grazia, e solo a partire da quanto Cristo ha operato per loro e in loro, essi possono rimboccarsi le maniche e impegnarsi a rispondere a tutto ciò che essi hanno già ricevuto.
Ma lasciamo che sia Paolo stesso a dircelo: “Se siete risorti con Cristo [… e i credenti già lo sono, dal momento che con il battesimo essi partecipano alla morte e alla risurrezione del Signore] cercate le cose di lassù, dove è Cristo, seduto alla destra di Dio; rivolgete il pensiero alle cose di lassù, non a quelle della terra. Voi infatti siete morti e la vostra vita è nascosta con Cristo in Dio!”.(Col 3,1-3).
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Don Fabio Villani