Dopo aver accompagnato Angelica all’incontro con il suo Sposo, oggi possiamo gustare meravigliati il suo testamento spirituale.
Assaggi di Paradiso
Il funerale di Angelica (1° settembre 2015) fu «la prova dell’esistenza del paradiso». Furono tante infatti le persone intervenute per renderle omaggio: sette sacerdoti concelebranti e un migliaio di fedeli. Era presente anche una giovane mamma che da anni viveva un rapporto molto conflittuale con la suocera. Durante la celebrazione ha sentito un profondo calore e avuto il desiderio di andare ad abbracciare la suocera chiedendole scusa. Nell’omelia il parroco don Fabio Pirotta disse di Angelica: «Angelica ha espresso la gioia della vita, il silenzio del dolore, la forza della fede e ha citato ciò che lei amava cantare: “Io credo in te Gesù, appartengo a Te Signor, è per Te che io vivrò…”, Angelica con la sua vita ha espresso questa realtà». Un ragazzo della provincia di Bergamo, da tempo indeciso riguardo la vocazione al sacerdozio, dopo il funerale ha trovato il coraggio di entrare in seminario. Sono inoltre arrivati alla famiglia le testimonianze di alcune persone malate di tumore che si sono affidate a lei e sono andate sulla sua tomba a pregare. Per questi motivi si parla di una possibile causa di beatificazione.
Il Sole e la vela
Sulla tomba di Angelica si vede un’immagine di Gesù Misericordioso che cammina sulle acque: sullo sfondo un paesaggio di montagna, mentre una barca a vela, simbolo dell’anima della ragazza, va verso di lui. Il suo esempio e i suoi pensieri sono il più grande testamento spirituale e l’eredità preziosa che ci ha lasciato. La barca della sua vita è sempre stata pronta perché il suo faro era lì davanti a lei. Ha dovuto solo sistemare le vele per raggiungere la sua destinazione in Cristo Gesù. Angelica è uno di quei “doni preziosi” difficili da lasciare andare via. Non potrà mai essere dimenticata: il suo ricordo è come una stella luminosa che brilla nel firmamento, e continua a guidare e proteggere tutti i suoi cari. La certezza che è Viva e nella Gioia piena, è confermata da uno dei suoi ultimi scritti: “Qualunque sarà il finale, sarà bellissimo perché o resterò con voi che Amo o andrò nelle braccia di Cristo e vi Amerò per Sempre”.
Vivere a colori
Nel 2017 viene pubblicato il libro, “Vivere a colori”, a lei dedicato, con prefazione di don Marco D’Agostino, Rettore del Seminario di Cremona che scrive: “Soprattutto i giovani sentono il bisogno di vedere, toccare con mano, ascoltare con il cuore la storia di una ragazza» che può «gridare a squarciagola […] che la vita è veramente un dono e vale la pena di viverla, fino in fondo. Se sono i giovani a dirlo si aprono porte e finestre e Dio, con la sua forza straordinaria, passa ancora e vivifica, rinvigorisce, fa sorridere, ridona speranza. Questo ci ha raccontato Angelica nei suoi diciannove anni. Questo ci dice ancora”.
Per riflettere…
Vi lascio con la bellissima lettera (testamento spirituale) di Angelica che è stata posta sulla sua bara: ci insegna che la vita va vissuta in ogni momento come dono, anche nelle prove, con la certezza che Dio non abbandona, soprattutto quando il dolore è condiviso, nella sincera amicizia, nella vicinanza discreta, con la preghiera.
Maria Ilaria