Oggi dedichiamo la testimonianza di un nostro caro fratello a chi vive con nostalgia le feste, e in particolare il Natale, da poco trascorso. Non c’è motivo di essere tristi perché il nostro buio è abitato da un Volto di Luce!

Foto di Stefano Baldini

Attendi. Attendi con trepidazione. E poi arriva il momento, la festa è grande, l’organizzatore della festa è l’euforia. Ma poi la festa finisce davvero presto, e cos’è cambiato? Anzi, forse è peggio di prima…

Ecco questo è ciò che è stato il mio Avvento 2021, attendendo Natale con grandi aspettative e non per cose venali, sia chiaro, ma desiderando l’incontro col Nostro Signore sopra le altre cose. Eppure, passato Natale, per quanto sia stato piacevole, mi sono ritrovato in un buio che non mi aspettavo. Una disillusione che non mi andava giù perché non riuscendo a spiegarmela, non volevo nemmeno guardarla in faccia perché non potevo sapere cosa correggere.

Qui si è innestato un incontro. Un incontro con dei fratelli. Un incontro tutto francescano. Ma un incontro poi all’interno di me stesso. Un incontro guidato da un grande maestro del discernimento quale padre Giuseppe Settembri. Un incontro con la “luce vera” venuta nel mondo. Questo era proprio il titolo dell’incontro di Natale vissuto da me con tanti altri miei amici delle Pastorale Giovanile Vocazionale Picena Cappuccina a Loreto il 2 gennaio 2022, ed è anche il titolo che meglio affibbierei a ciò che è stata la mia esperienza.

Quella luce che tanto ho atteso, rischiavo di mancarla per sbattermi a destra e manca nel buio della mia grotta, buia perché me ne stavo ad occhi chiusi accontentandomi delle immagini di quell’incontro che mi fabbricavo con la fantasia. Il fatto è che guardando invece la realtà in faccia mi sarei potuto rendere conto piuttosto che la grotta era ormai ben illuminata, ma quando ci si ostina a non aprire gli occhi per andar dietro ai propri deludenti spettri, poi si rischia addirittura di rovesciare la culla e calpestare il Pargoletto che era già lì, proprio per me.

Oh, che dolce il Suo volto quando finalmente incroci il Suo sguardo di innocente agnello. La luce, quella vera, quella misericordiosa, ti dà ben altra prospettiva e visuale sulla tua misera grotta.

Ebbene, questo incontro della PGV si agganciava al precedente (svoltosi il 31 ottobre sempre a Loreto) in cui si parlava della samaritana che incontra Gesù. E se l’altra volta abbiamo compreso che Lui era lì con la sua mano a porgerci un Dono, un Dono di cui abbiamo pregustato la bellezza, questa volta abbiamo spostato il nostro sguardo su chi ce lo porgeva. Ecco il Volto, ecco la Luce. Fermiamoci a contemplarLo. Se “l’uomo è ciò che mangia” (cit. Feuerbach), contemplando quel soffice pane disceso per me dal cielo, sceso sino ai meandri più tenebrosi della mia casa, allora la mia grotta diverrà pian piano la sua lucente casa: “Betlemme”.

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Stefano Baldini

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