Quella eterna fonte sta nascosta, ma so ben dove sgorga anche se è notte.
La sua origine non so, poiché non l’ha, ma so che ogni origine da lei viene, anche se è notte.
So che non può esserci cosa tanto bella e che in cielo e terra bevono di quella, anche se è notte.
 
Ben so che in lei il suolo non si trova e che nessuno la può attraversare, anche se è notte.
Quella eterna fonte sta nascosta in questo vivo pane per darci vita, anche se è notte.
 
Qui si sta, chiamando le creature, perché di quest’acqua si sazino, in forma oscura, anche se è notte.
Questa viva fonte che io desidero in questo pane di vita la vedo, anche se è notte.
 
(San Giovanni della Croce)
Per chi vuole approfondire il legame tra poesia e fede, vi consigliamo la rubrica: Scribi del mistero.
Una biografia ben curata di San Giovanni della Croce è presso il sito dei Carmelitani scalzi, di cui indichiamo solo l’introduzione:
Giovanni della Croce (Juan de Yepes Álvarez) nasce a Fontiveros (Avila) nel 1542. Ha due fratelli: Francesco e Luigi. Suo padre Gonzalo muore quando Giovanni è molto piccolo. I parenti toledani hanno diseredato Gonzalo a motivo del matrimonio con Catalina, di un ceto sociale inferiore.

È per questo che sono poveri, e lo diventeranno ancor di più alla morte del padre.

Catalina parte verso le terre toledane per chiedere aiuto ai familiari di Gonzalo: va a Torrijos, ma senza esito; prosegue fino a Gálvez, dove il medico del paese accoglie Francesco. Catalina ritorna a Fontiveros con Giovanni. Dopo un anno va a Gálvez e ritorna a casa con Francesco e Giovanni perché le cose non erano andate bene. Si trasferiscono ad Arevalo, ma ritornano probabilmente a Fontiveros per partire verso Medina del Campo. Data la povertà, Catalina può far entrare il piccolo Giovanni nel Collegio della Dottrina. Viene anche ammesso come infermiere nell’Ospedale della Concezione o “de las Bubas” (dei tumori), ed è pure alunno esterno del Collegio dei Gesuiti dal 1559 al 1563.

Nel 1563 entra nell’Ordine del Carmelo di Sant’Anna a Medina come novizio e professa l’anno seguente. Subito passa a studiare nell’Università di Salamanca: tre anni di filosofia come alunno ordinario e uno di teologia (1567-1568). Quest’ultimo, dopo l’incontro con Santa Teresa a Medina durante le vacanze del 1567.

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