Siamo giunti alla Terza Domenica di Quaresima, con un bel vangelo (Gv 2, 13-25) in cui il Signore Gesù viene a scuotere per bene i nostri cuori.
Gesti e Parole di Gesù
Mi piace immaginare il Signore che fa proprio così con tutti noi: prende due cordicelle e comincia a scacciare tutta la marea di voci che ci sono nel nostro cuore.
Si comincia sempre dalle voci più facili da zittire – quelle rappresentate nel Vangelo da animali e oggetti inanimati: denaro e banchi – per le quali in genere basta eseguire gesti semplici come premere off sul telecomando della TV o sullo Smartphone. Ma poi si arriva alle obiezioni e alle voci più radicate in noi, simboleggiate dai venditori e soprattutto dai Giudei. Leggendo il vangelo ci accorgiamo che, per queste ultime voci, nemmeno i gesti di Gesù sono più sufficienti, e soltanto la Sua Parola può ammutolirle.
Da tante voci a Una Voce
Questa è un po’ la situazione del nostro cuore. Ci portiamo dentro tante voci nemiche che ci allontanano dal Signore. Alcune sono più facili da zittire, altre sono più profonde, subdole, al punto che spesso si identificano con il nostro modo abituale di pensare.
Quante volte ci siamo detti o abbiamo sentito qualche fratello dire: “Sarà sempre così”; “Non cambierà mai”; “Va tutto storto”; “Tanto è inutile. Dio non mi ascolta!”. Per questi pensieri o voci interiori, l’unico rimedio che davvero funziona è la Parola di Dio.
Qualunque umana parola di vicinanza, di delicatezza che possiamo ricevere o donare, può alleviare un po’ di fatica. Tuttavia, a lungo andare, difficilmente regge il confronto dinanzi a un lapidario: “Per me va sempre tutto male e continuerà ad andare male, anzi peggio”. Invece la Parola che Gesù ci ha lasciato, altroché se può spazzare via queste voci distruttive e purificare il nostro cuore!
«Portate via di qui queste cose e non fate della casa del Padre mio un mercato!» (Gv 2, 16) e ancora «Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere» (Gv 2, 19).
“E così Signore riporti il silenzio in me, un silenzio bellissimo perché resta solo la Tua voce a parlare”.
Il vangelo stesso ci dice che il Signore parlava del tempio del Suo Corpo, distrutto, crocifisso, ma per l’atto d’amore più grande della storia, risorto. Ed è questo Corpo Risorto che alla mensa eucaristica riceviamo nel nostro corpo e nel nostro cuore. Un pezzettino di pane che, come ci testimoniano i miracoli eucaristici, nasconde proprio il Cuore di Gesù (per chi volesse approfondire: Anatomia cardiaca del miracolo eucaristico).
Poiché dunque il nostro corpo è tempio dello Spirito Santo, cioè Casa Sua, per quanto le distruzioni possano esser grandi, ci sarà sempre, in ognuna di esse, la possibilità di risorgere nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
“Il Tuo Cuore nel mio cuore!”
Per riflettere…
Con un’amica carissima, una volta ci siamo fermate a chiederci: «Ma noi che cosa diamo ai fratelli e alle sorelle che ‘bussano’ al nostro cuore?». E siamo arrivate a questa conclusione: è la Parola di Dio che ci cambia i cuori, ci dice sempre la verità e, al momento giusto, ci sa mettere in crisi. È quindi il vangelo che dovrebbe risplendere nella nostra vita e, all’occorrenza, risuonare sempre di più nei consigli, nel conforto, nelle correzioni, che siamo chiamati a donare con amore ai fratelli. Ciò che dovrebbe sempre guidare le nostre scelte, piccole o importanti che siano, è la Sua Parola.
Che bello se provassimo a raccontare la nostra storia, non a partire dagli eventi e dai fatti che ci sono capitati, ma dalle parole di Dio che hanno generato certe scelte e quindi certi eventi o che ci hanno sostenuto di fronte a eventi che non avevamo scelto! Quanta Parola davvero messa in pratica, scopriremmo!!
Oppure scopriremmo che abbiamo dato retta ad altre voci, alla pancia, al denaro, agli inganni, alla superbia. In tal caso non perdiamo altro tempo: cominciamo oggi a metterci seriamente in ascolto della Parola, lasciando che Dio faccia un po’ di pulizie nel nostro cuore e ci guidi nel giusto cammino.