La scorsa volta abbiamo visto come Sandra desiderava profondamente che la propria vita fosse un dono per gli ultimi (https://www.legraindeble.it/sandra-sabattini-e-il-suo-amore-per-gli-ultimi/). Oggi capiremo che è riuscita ad esserlo per tutti… scopriamo il suo segreto!
Sandra, specchio dell’amore di Dio
Nei fine settimana e durante le vacanze estive del 1982 e 1983 condivide la vita con i tossicodipendenti, nelle strutture di recupero della Comunità Papa Giovanni XXIII. I ragazzi in recupero terapeutico si sentono da lei amati di un amore puro e disinteressato e, pian piano, riscoprono il senso della loro vita. L’amore di Sandra per il Signore si riflette in tutti coloro che vengono a contatto con lei: la sua persona emana gioia ed entusiasmo che conducono a Gesù. Don Oreste Benzi la ricorda così: “Lei era tanto vicina a tutti quanto era distaccata da tutti. Ed era tanto unita a tutti quanto era unita a Dio.”
Il segreto di Sandra…
Attraverso l’incontro con la Comunità Papa Giovanni XXIII Sandra inizia un serio cammino di ascesi, scavando in sé stessa per eliminare difetti e limiti. La sua vita si svolgeva alla presenza di Dio in un dialogo continuo con Lui. Dio è per lei Persona alla quale comunica tutto, con Lui discute di tutto, Persona alla quale rivolge il suo sguardo stupito per le meraviglie che Lui ha preparato per i suoi figli. Le piaceva vivere in silenzio il suo rapporto con Dio, perciò si alzava presto di buon mattino, per rimanere in meditazione al buio, o in Chiesa in Adorazione del Santissimo Sacramento. Anche la sera, a qualsiasi ora rientrasse, trascorreva un’ora in preghiera davanti a Gesù. Amava pregare e meditare sempre seduta in terra, in segno di umiltà e povertà.
…per legami unici e profondi
Sandra allaccia relazioni sempre molto significative con tutti: chiunque l’ha conosciuta la ricorda per la sua particolare sensibilità nel dedicare attenzione ad ogni persona. Daniela Santini, sua amica e membro anche lei della Comunità Papa Giovanni XXIII, la ricorda così: “Aveva un cuore grande, riusciva a ricordarsi di tutti con un bigliettino, un gesto affettuoso, una telefonata. Aveva tanti amici e riusciva a far sentire ognuno di loro molto importante. […] Mi incoraggiava e mi richiamava con molta misericordia. Io sentivo che lei correva nella fede e nell’amore a Dio, ma non si dimenticava di nessuno, si volgeva indietro per incoraggiarmi, per aiutarmi, per sorridermi. Amava il bene e voleva il bene di ognuno di noi che l’abbiamo conosciuta.”
Per riflettere
«Non sono io che cerco Dio, ma è Dio che cerca me. Non c’è bisogno che io cerchi chissà quali argomentazioni per avvicinarmi a Dio: le parole prima o poi finiscono e ti accorgi allora che non rimane che la contemplazione, l’adorazione, l’aspettare che Lui ti faccia capire cosa vuole da te.» (Dal Diario di Sandra – 8 ottobre 1978)
Proviamo anche noi a lasciarci trovare da Dio: in questo tempo di Avvento prepariamo e apriamo il nostro cuore all’Unico che, insieme con noi, può fare meraviglie!
Maria Ilaria