In questo passo (Is 26,1-6) il profeta Isaia ci annuncia che si canterà un canto di salvezza, di lode e di pace e ci esorta a confidare in Lui che è la nostra roccia.
Questa introduzione sembra presentarci le solite frasi sulla salvezza, sulla pace, sulla roccia ma a me, alla mia vita nel momento attuale, cosa dice questa Parola?
Non è così facile rispondere, forse mi ricorda che è inutile essere “chissà chi” se poi non confido nel Signore. Mi esorta a mirare alla povertà, all’umiltà e a tutto ciò che può avvicinarmi un po’ di più a Lui e alla Sua pace. Così che, anche io, potrò cantare la mia salvezza e la sua lode:
Risuona la mia lode
per avermi liberata dal peccato,
per la Tua lealtà.
Mi unisco a Te,
ho fiducia nella Roccia
che mi offre la Vita.
Dal libro del profeta Isaìa, capitolo 26,1-6
In quel giorno si canterà questo canto nella terra di Giuda:
«Abbiamo una città forte;
mura e bastioni egli ha posto a salvezza.
Aprite le porte:
entri una nazione giusta,
che si mantiene fedele.
La sua volontà è salda;
tu le assicurerai la pace,
pace perché in te confida.
Confidate nel Signore sempre,
perché il Signore è una roccia eterna,
perché egli ha abbattuto
coloro che abitavano in alto,
ha rovesciato la città eccelsa,
l’ha rovesciata fino a terra,
l’ha rasa al suolo.
I piedi la calpestano:
sono i piedi degli oppressi,
i passi dei poveri».
Per chi volesse leggere il passo precedente di questo “cammino di Avvento”, lo può trovare qui: Verso-natale-con-isaia-i-mercoledi/